Non si butta via niente

Massimo Bottura chef ecosostenibile

Sempre più gettonato è il tema dello spreco alimentare, figlio dell’iniziativa Expo 2015. Da importanti sondaggi risulta che nelle case italiane, con la crisi economica sulle spalle, si ha una maggiore attenzione sullo spreco dei prodotti alimentari, sulle scadenze e sull’ ottimizzazione di una spesa più consapevole e più accurata.

MASSIMO BOTTURA

Questo tema però, è entrato anche nelle porte di prestigiosi ristoranti italiani; l’Osteria Francescana a Modena, è uno dei più prestigiosi ristoranti italiani che, con tre stelle Michelin è il primo ad entrare nella lista del “The World’s 50 Best Restaurant”. Il propretario, Chef Massimo Bottura, è uno dei maggiori sostenitori del riuso nella cucina tradizionale ed è uno dei capi saldi della sua famosissima cucina nazionale ed internazionale. Quello che ci è sempre stato insegnato è la sacralità del cibo perché frutto del lavoro e della fatica, da qui parte Chef Bottura, che dà vita ad un menù di alta cucina, fatto di “avanzi”. “Sono diventato uno chef pluristellato bollendo croste di parmigiano” afferma Bottura, da questa consapevolezza, crea ricette con gli avanzi del pane, le bucce della frutta, le erbe aromatiche, le briciole e tutti gli alimenti che solitamente vanno cestinati.

FOOD FOR SOUL

Food for soul è l’associazione no profit ideata da Bottura, un progetto culturale, dove in prima persona si impegna nel preparare cibo di qualità con le eccedenze. L’incontro di Bottura con Davide Rampello e con la Caritas Ambrosiana ha reso possibile il Refettorio Ambrosiano, un teatro abbandonato nel quartiere Greco di Milano. Progetto pilota di una mensa solidale, dove il primo fornitore è stato Expo 2015 e successivamente i ristoratori milanesi, che cedevano gratuitamente le eccedenze dando vita a più di 50 mila pasti per i più bisognosi. Fondando Food for Soul, Bottura ha rinnovato il suo impegno nel perseguire la missione avviata con il Refettorio Ambrosiano, così da costruire mense per poveri intorno al mondo e creare altrettante comunità tra cui quella a Rio de Janeiro in collaborazione con Gastromotiva, all’Antoniano di Bologna, a Modena con l’ ausilio della Fondazione Auxilium. Per il 2017 sono in progettazione per Los Angeles, Berlino e Montreal.

In tutto il mondo ha urlato: “Cooking is a all to act”, “Cucinare è un appello ad agire” rispolverando l’umiltà , l’ umanità e il sociale.

“Sono uno chef, e quando penso al futuro del cibo, penso a degli ingredienti. Ma qual è l’ingrediente più importante per il futuro? La cultura. Perché la cultura genera conoscenza, che conduce alla coscienza. E dalla coscienza al senso di responsabilità il passo è brevissimo. Grazie”

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