Ridurre gli sprechi di cibo con il Last minute market

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Il Last minute market può essere una chiave di lettura di interesse per poter ridurre gli sprechi di cibo? Una start up innovativa nata in seno al Politecnico di Torino sembra esserne convinta, lanciando un servizio che geolocalizza gli utenti, affinchè possano ricevere dai negozianti più vicini le migliori offerte per il cibo che rischia di restare invenduto.

Una intuizione evidentemente appetibile per consumatori e venditori, che cerca di fornire il proprio attivo contributo all’interno di un mondo in cui – secondo gli ultimi dati Fao – ci sono almeno 815 milioni di persone denutrite, e dove 16 sono le vittime di fame ogni minuto.

Un dato che stride con il fatto che, sempre secondo l’organizzazione, un terzo di tutti gli alimenti che vengono prodotti a livello mondiale viene perso o sprecato: una mole enorme di alimenti che basterebbe a sfamare tutti coloro che rientrano nel denutrimento, e che evidenzia una situazione inaccettabile. Guai, in questo ambito, a sentirsi “esclusi” dal fenomeno: il 50% dello spreco alimentare si genera infatti nelle nostre case.

In quest’ottica si può dunque leggere il meritevole intervento del Last minute market. Il professor Andrea Segrè e il suo gruppo di studenti hanno studiato negli anni le insufficienze del sistema della distribuzione ed i punti dove vengono generati i maggiori sprechi. Da qui, hanno tratto l’intuizione di sviluppare progetti che avessero come destinatari finali enti caritatevoli. Nella speranza, aggiungiamo noi, che possa essere un successo.

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