Sprechi alimentari, l'Europa pensa a obiettivi vincolanti

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La Commissione Ambiente del Parlamento Europeo ha richiesto a Bruxelles la fissazione di obiettivi vincolanti di riduzione dei rifiuti alimentari di almeno il 30% entro il 2025 e di almeno il 50% entro il 2030.

Una nuova richiesta forte ed esplicita, finalizzata a cercare di arginare gli incredibili sprechi in vigore nel territorio comunitario, dove ogni anno finiscono nella spazzatura circa 88 milioni di tonnellate di cibo, una vera e propria montagna di rifiuti che genera costi nell'ordine di 143 miliardi di euro.

Per quanto concerne i dati del progetto FUSIONS, in tale ambito, i settori che stanno contribuendo maggiormente agli sprechi alimentari sono generalmente quelli familiari, con il 53%, davanti ai processi di trasformazione con il 19% e al settore dei servizi di ristorazione (12%) e a quello della produzione primaria (10%). Il settore delle vendite all'ingrosso e al dettaglio contribuisce invece solamente per il 5%.

Il progetto FUSIONS precisa inoltre che gli sprechi alimentari avvengono lungo l'intera filiera alimentare, e tutti gli operatori devono pertanto essere coinvolti e responsabili per poter adottare misure di prevenzione e di riduzione del problema.

Di qui la richiesta di fissazione di obiettivi vincolanti di riduzione degli sprechi alimentari di almeno il 30% entro il 2025 e del 50% entro il 2030, rispetto al valore del 2014. Viene inoltre richiesta una metodologia comune per poter misurare gli sprechi.

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