Internet of Things, attenzione agli sprechi energetici

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Stando a quanto affermano le più recenti statistiche evolutive in materia, il mercato mondiale delle soluzioni per l’Internet of Things (IoT), nei soli principali segmenti di utilizzo (manifatturiero, energetico, per la sicurezza e dell’edilizia), raggiungerà una spesa complessiva di 1.400 miliardi di dollari nel 2021, ben 600 miliardi di dollari in più rispetto alla fine del 2017.

Ebbene, in questo contesto il numero di oggetti che risultano essere connessi alla rete passerà da 14 miliardi a 20-100 miliardi nel 2020, incrementando in misura notevole i consumi energetici.

In questo ambito, sarebbe pertanto opportuno moltiplicare gli sforzi per poter evitare tali sprechi, investendo parallelamente in efficienza energetica e smart grid. Già ad oggi, secondo le stime di Avvenia, si parla globalmente di uno spreco energetico che costa circa 90 miliardi di euro l’anno. Ma per quale motivo?

Secondo gli esperti di Avvenia la causa sarebbe da ricercarsi negli oltre 14 miliardi di dispositivi interconnessi che consumano attualmente circa 700 TWh (terawattora) su scala mondiale. Di questi, oltre 450 terawattora si potrebbero evitare, risparmiando per l’appunto circa 90 miliardi di euro l’anno.

Dunque, la sfida finale è quella di intervenire nel settore IoT e M2M per poter disporre di una maggiore efficienza energetica di tali dispositivi che, a differenza di quelli tradizionali, spesso non sono dotati di una modalità di risparmio energetico.

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