Spreco energetico, la situazione in Campania

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A dare uno sguardo ai risultati dell'indagine "Amici dell’ambiente o complici dell’inquinamento", svolta dal Wwf di Napoli, 37 comuni del napoletano avrebbero "una scarsa conoscenza degli adempimenti minimi in materia di energia e una limitata consapevolezza degli sprechi energetici che si traducono in costi elevati a carico della cittadinanza".

Le negligenze - sottolinea ancora il Wwf - coinvolgono il 97 per cento dei comuni con una popolazione al di sopra dei 15 mila abitanti, e si traducono in uno spreco economico di 1,5 milioni di euro di soldi pubblici ogni anno, con produzione di 4 mila tonnellate di anidride carbonica.

Finisce nel banco degli imputati anche Napoli che - sottolinea il Wwf - "dal 2012 avrebbe dovuto organizzare un tavolo di confronto con associazioni ed altri portatori di interessi collettivi sull’attuazione delle politiche energetiche. Pur sollecitato da sei mesi, ancora non l’ha fatto".

Anche in virtù di questi ritardi nell'applicazione di comportamenti utili anti-spreco, dal Wwf arriva una vera e propria diffida ad adempiere: "Se non adotteranno le politiche energetiche stabilite dalla legge, saremo costretti a chiedere agli organi di competenza l’erogazione delle sanzioni amministrative previste fino a 50 mila euro" - afferma infatti il Wwf.

Questi i comuni diffidati: Acerra, Afragola, Arzano, Bacoli, Boscoreale, Caivano, Cardito, Casalnuovo, Casoria, Ercolano, Frattamaggiore, Giugliano, Gragnano, Marigliano, Mugnano, Nola, Ottaviano, Poggiomarino, Portici, Pozzuoli, Qualiano, Quarto, San Giorgio a Cremano, San Giuseppe Vesuviano, Sant'Anastasia, Sant'Antimo, Torre Annunziata, Torre del Greco, Volla e Villaricca.

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