Ancora troppi sprechi nei conti toscani

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La Corte dei conti ha promosso il bilancio consuntivo 2016 della Regione Toscana, certificandone la regolarità, con l'eccezione di un errore nella contabilizzazione di due finanziamenti europei per un totale di 180 mila euro: i finanziamenti comunitari T-ent e Cert-Ent erano infatti stati erroneamente catalogati tra le partite di giro.

Stando a quanto afferma la situazione finanziaria della regione, il contesto sarebbe migliorato, con un indebitamento che è sceso a 3 miliardi di euro (ex 3,5 miliardi di euro del 2015) con complessivo miglioramento nei tempi dei pagamenti e nessuna anticipatzione di cassa. Il passivo 2016 è stato pari a 167,08 milioni di euro, in miglioramento rispetto a 620,72 milioni di euro del 2015. L'ammontare complessivo dei debiti è pari a 1.942,43 milioni di euro, in calo rispetto i 2.046 del 2015.

Ad ogni modo,di fianco a questi aspetti positivi la Corte dei conti ha sottolineato diversi elementi di preoccupazione, come la presenza di contratti derivati che sono stati sottoscritti in passato, e alncora eccessivi ritardi nei pagamenti delle forniture da parte delle Asl. Ulteriormente, la Corte dei conti ha indicato la partecipazione della Regione a 20 società.

"Ogni toscano - ha sottolineato l'assessore al bilancio della Regione Vittorio Bugli - ha un livello di indebitamento che è circa la metà rispetto a quello della media delle altre regioni, è vero che questo ci impone un risultato peggiore in termini di disavanzo ma per noi è anche fonte di soddisfazione sapere che grazie ad una gestione oculata su ogni cittadino toscano grava la metà del debito che pesa sui cittadini delle altre regioni. Per quanto riguarda i derivati, si tratta di una scelta del passato, fatta per 'assicurarsi' contro l'eventualità di un rialzo dei tassi d'interesse visto che all'epoca non erano prevedibili la crisi e il conseguente crollo del costo del denaro. Infine sulle partecipate auspico di presentarmi il prossimo anno alla riunione di questa Corte presentando passi avanti concreti verso la dismissione dell'intera quota regionale nelle società termali e con altri atti significativi".

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