Quanto vale lo spreco alimentare per le famiglie italiane

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Lo scorso 5 febbraio si è tenuta l’ultima edizione della Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, all’interno della quale sono state condivise alcune riflessioni statistiche piuttosto interessanti sugli sprechi nelle famiglie italiane.

In particolar modo, un rapporto Waste Watcher ha sottolineato come lo spreco di cibo casalingo in Italia vale 4,9 euro per famiglia, con un totale di 6,5 miliardi di euro. Il valore complessivo italiano degli sprechi, includendo quelli posizionati in tutte le fasi del processo di produzione e di distribuzione, ammonta a 10 miliardi di euro.

Prendendo spunto da questi dati, un team dell’Università di Modena e di Reggio Emilia, coordinato dal responsabile scientifico Fabio Licciardello, ha lanciato un’interessante iniziativa che ha come obiettivo quello di sottolineare il rapporto che sussiste tra gli sprechi casalinghi e il periodo di vita degli alimenti dopo la prima apertura della confezione.

Il progetto, denominato non a caso shelf life secondaria, parte dal presupposto che di frequente gli alimenti on sono oggetto di un consumo totale per la scadenza. L’ipotesi alla base della ricerca è tuttavia che la vita utile reale dopo la prima apertura della confezione possa essere ben più estesa di quanto appare nella confezione, che è di frequente applicata in modo molto prudenziale dai produttori.

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