La Prima alla Scala diventa plastic free e antispreco

milano centro e duomo

Quest’anno la Prima della Scala sarà plastic free e anti spreco: «Taglieremo una torta a 10 piani per festeggiare il nostro decennale. Ogni eccedenza di cibo verrà destinata a Siticibo, programma della Fondazione Banco Alimentare, per coinvolgere così anche i milanesi in difficoltà e meno fortunati». Queste le parole di Salvatore Quartulli, coordinatore della macchina organizzativa.

Sarà l'opera di Puccini "Tosca" la protagonista della serata, insieme ovviamente alla cena di gala da servire ai cinquecento commensali nelle sontuose sale della Società del Giardino.Riccardo Chailly dirigerà la Tosca, mentre c'è ancora riservo sullo chef che firmerà il menù della serata. Riservo anche sulle portate principali, si sa però, che ci saranno richiami alla tradizione toscana, per onorare Puccini. «Abbiamo scelto lo chef mesi fa perché in questo momento è colui che rappresenta al meglio Milano - commenta Quartulli, anima di Caffé Scala, marchio del gruppo Fincav, da dieci anni organizzatore della Cena di Gala - Creiamo sempre un filo conduttore tra l’opera in scena ed il gala del Doposcala, cucendo su misura ogni dettaglio: dal scelta dello chef, al menù e all’allestimento».

Una serata, quella della prima della Scala, che necessita di mesi di progettazione. Nei cinque saloni allestiti ispirandosi alla Tosca, secondo il gusto napoleonico, trionferanno velluti color carta da zucchero, indaco, e sfarzose decorazioni floreali. La mise en place , studiata da Caffè Scala, sarà preziosa, con piatti antichi Richard Ginori, e posaterie d’argento fiorentino. Un allestimento festoso ed accogliente, dove i camerieri diventano impeccabili maggiordomi, mentre trenta sommelier e dieci maître condurranno il servizio.

Se i piatti del Gala sono ancora da svelare, non lo è invece il menu per il banchetto delle Maestranze.
Che cos'è il Banchetto delle Maestranze? Mentre si serve la cena alla Società del Giardino, è tradizione servirne una seconda riservata ad attori ed addetti ai lavori, direttamente nel retropalco. È qui dove avviene il primo brindisi a fine spettacolo. U «L’atmosfera è unica, ma la logistica è complicata - spiega Quartulli, che coordina la macchina organizzativa con Annalisa Pissi, responsabile eventi al Teatro alla Scala per Caffè Scala, e Patrizia Cappelletti, responsabile luxury eEvent - Lo scorso anno abbiamo dovuto usare parti della scenografia per allestire la cena. Confidiamo nei dieci minuti di applausi per avere più tempo». Il menu della cena delle maestranze è un viaggio nell’opera pucciniana: i tonnarelli cacio e pepe dedicati a Roma, città in cui è ambientata la Tosca; pollo alla Marengo, piatto prediletto da Napoleone Bonaparte, e Buccellato di Lucca, patria di Puccini.

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