Panasonic patteggia 280 mln dollari per corruzione

panasonic

Il colosso dell'elettronica giapponese Panasonic ha accettato di pagare più di 280 milioni di dollari per risolvere le accuse mosse sulla base della legge anti-corruzione degli Stati Uniti.

In particolare, gli Stati Uniti hanno affermato che la divisione intrattenimento della società avrebbe assunto dei consulenti per scopi "impropri", e avrebbe provveduto a effettuare pagamenti occulti a agenti di vendita in Cina e altrove in Asia, in violazione del Foreign Corrupt Practices Act.

Secondo l’accusa, i pagamenti sarebbero stati effettuati dalla controllata statunitense Avionics Corp, tra il 2007 e il 2016. In un caso, l'azienda ha assunto un funzionario straniero come consulente nello stesso momento in cui il funzionario stava negoziando un contratto tra Panasonic e una compagnia aerea di proprietà del governo in Medio Oriente. Il funzionario è stato pagato $ 875.000 per un periodo di sei anni, nonostante abbia svolto “poco lavoro”, secondo i documenti statunitensi.

In altri casi, Panasonic ha stabilito che gli agenti di vendita in Cina e altrove in Asia non avrebbero superato la certificazione anti-corruzione, ma i dirigenti “segretamente” li avrebbero riassegnati come subappaltatori.

Infine, la Securities Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti avrebbe rilevato che Panasonic ha “esagerato” i profitti in una trimestrale nel 2012, retrodatando un accordo con una compagnia aerea.

Dei 280 milioni di dollari, la sanzione ne include 143 per risolvere le accuse della SEC e 137 per le accuse avanzate dal dipartimento di giustizia degli Stati Uniti.

Condividi questo articolo:

Articoli simili: