Brevetti farmaci, entro il 2020 risparmi per oltre 500 milioni

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Entro il 2020 giungeranno in scadenza 12 brevetti di farmaci biotecnologici utilizzati in rilevanti aree terapeutiche. Il conseguente ingresso all’interno del mercato dei prodotti biosimilari dovrebbe condurre benefici piuttosto importanti, superiori probabilmente ai 500 milioni di euro (o oltre).

Stando a quanto afferma una recente indagine sull’impiego di 8 medicinali biologici a brevetto scaduto, tra il 2014 e il 2020, ci sarebbe la possibilità di ottenere un buon contenimento della spesa compresa tra i 500 e i 755 milioni di euro. Tuttavia, la ricerca sottolinea come i risparmi potrebbero essere anche superiori, considerando che altri prodotti biotech, come quelli in ambito anticoagulante, hanno perso o stanno perdendo la copertura brevettuale.

“I farmaci biotech a brevetto scaduto rappresentano sicuramente un’interessante opportunità e ora sono finalmente disponibili anche in cardiologia”, ha dichiarato il professor Stefano Carugo, Direttore Cardiologia Ospedale San Paolo Milano, Università degli Studi di Milano. “Rispetto ai medicinali equivalenti, si tratta di prodotti sottoposti a controlli ancora più stringenti e a iter approvativi molto rigorosi da parte di EMA: timori e scetticismi sul loro utilizzo sono dunque infondati. In un momento storico caratterizzato dalla necessità di razionalizzare la spesa sanitaria e, al tempo stesso, assicurare ai pazienti le cure migliori, tutto quello che può consentire a noi clinici di impiegare terapie efficaci, di pari qualità e, al tempo stesso, a un costo inferiore è senz’altro il benvenuto. Basti pensare che solo in Lombardia, nel 2016, si sono registrati 7.312 casi di infarto miocardico NSTEMI: se quell’anno fosse stato già disponibile il biosimilare dell’anticoagulante che viene di norma impiegato in questi pazienti, il risparmio poteva essere considerevole. Non dimentichiamo che le patologie cardiovascolari sono la principale causa di disabilità e di decesso: parliamo di grandi numeri e, dunque, di grandi possibilità di efficientamento” – conclude ancora, come ricordato sul sito PharmaStar.

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