Venezia, per il governo Mose è sinonimo di sprechi

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Non si può certo dire che il governo veda di buon occhio il Mose di Venezia, il noto progetto che dovrebbe cambiare il panorama infrastrutturale della Laguna, e che il ministro competente Danilo Toninelli ha definito essere un “sinonimo di sprechi e corruzioni”, per poi aggiungere che perfino “sulla sua efficacia si nutrono seri dubbi”.

L’opera di salvaguardia dalle maree eccezionali, ancora incompiuta, subisce così un altro duro colpo. “Un progetto del genere non l’avrei mai permesso” – prosegue Toninelli, aggiungendo altresì che “al netto degli intoppi che continuano a verificarsi, ormai manca poco al suo completamento. Sono emerse delle criticità che andranno risolte”.

Per quanto invece riguarda le grandi navi da crociera, il ministro sembra inserirsi sulla linea dell’esecutivo precedente, ricordando le attuali limitazioni e le verifiche da fare per la soluzione del problema, come proposto dal governo Geniltoni nella precedente legislatura. “E' chiaro che le navi oltre le 130mila tonnellate – rileva Toninelli - andranno dirottate su Marghera attraverso il Canale Nord, con accesso attraverso la bocca di porto di Malamocco-Marghera”. Tuttavia, prosegue ancora il ministro, bisogna pur sempre mantenere la centralità dell’esistente stazione marittima, per quanto concerne le unità di medie e piccole dimensioni ma non, ovviamente, per quelle più importanti, estese e pesanti.

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