Fipe lancia la campagna contro lo spreco di zucchero

Fipe lancia la campagna contro lo spreco di zucchero

Tornare all’uso della zuccheriera per eliminare gli sprechi ed educare al consumo consapevole di zucchero. È l’idea della Fipe, la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi di Confcommercio, che ha lanciato la campagna #usalazuccheriera per sensibilizzare i consumatori contro lo spreco di zucchero.

Dati statistici

La Campagna nasce da un’indagine condotta dalla Federazione, che ha comparato i consumi di zucchero in bustina con quelli in zuccheriera, che consente di dosare perfettamente la quantità di zucchero di cui si ha bisogno. Secondo l’analisi della Fipe nel mondo lo spreco di zucchero è troppo alto: secondo quanto stimato, infatti, ammonta a uno spreco di 14 milioni di kg./anno per un valore di 63 milioni di euro l’uso delle bustine di zucchero che vengono utilizzare per caffè o cappuccini.

La rilevazione condotta da Fipe ha comparato, inoltre, i consumi di zucchero in bustina con quelli in zuccheriera: 46,3 milioni di kg contro 32,4 milioni di kg, pari ad un costo di 92,6 milioni di euro delle dolci bustine contro i 29,2 milioni di euro delle zuccheriere. Lo zucchero in bustina determina un 13,9% di consumi e ben un 63,5% di costi, oltre a 14mila tonnellate di rifiuti generati in più. La disparità di consumi e costi, insieme all'incremento dell'indifferenziato, si deve soprattutto al fatto che i clienti al bar spesso non usano tutto lo zucchero contenuto nelle bustine.

Inoltre, lo stesso Richard Thaler, premio Nobel per l’economia 2017, ha dimostrato, mediante un esperimento basato sulla teoria della “spinta gentile", che l’unità di misura per l’utilizzo dello zucchero in bustina non è la quantità di prodotto ma la bustina stessa. Questo si traduce molto spesso nell’utilizzo parziale dello zucchero contenuto in una bustina mentre l’eccedenza diventa rifiuto. Ma non mancano i casi in cui la bustina porta a consumare più zucchero del necessario.

La normativa

L’utilizzo dello zucchero in bustina al bar è stato introdotto da un decreto legislativo del 2004 in attuazione di una Direttiva Europea del 2001 secondo cui “lo zucchero di fabbrica e lo zucchero bianco possono essere posti in vendita o somministrati solo se preconfezionati”. La violazione di tale regola comportava una sanzione di natura amministrativa di diverse migliaia di euro. Tuttavia, a seguito dell'intervento di Fipe, l'allora Ministero delle Attività Produttive con la nota 769422 del 28 maggio 2004 aveva precisato che la legge "ha vietato l'uso delle zuccheriere con coperchio apribile", mentre le zuccheriere dosatrici con beccuccio risultano conformi, anche se oramai la consuetudine delle bustine (e il timore di sanzioni) era divenuta così diffusa da rendere quasi superflua la presenza delle zuccheriere.

#Usalazuccheriera

La campagna #usalazuccheriera è finalizzata a voler informare i clienti sugli effetti prodotti da un piccolo gesto quotidiano quale è quello di zuccherare l’espresso nell’ambito di una politica contro lo spreco alimentare e dello zucchero dovuto alla massiccia e quasi esclusiva diffusione delle bustine in ristoranti e, soprattutto, bar. I titolari che vogliono aderire alla campagna potranno esporre nei propri locali la locandina #usalazuccheriera, disponibile presso tutte le sedi territoriali della Confcommercio.

Lucia Franco

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