Nuova idea italiana per trasformare i grassi in biofuel

biofuel

Arriva dall’Italia una nuova buona notizia per il contenimento degli sprechi energetici: la startup SLH è infatti stata premiata come Startup dell’anno I3P grazie al progetto che ha permesso all’azienda di mettere a punto una tecnologia di raffinazione che riduce al minimo la biomassa persa nel processo di raffinazione.

Nata nel 2013 all’interno di un piano di sviluppo accademico post universitario, SLH ha come obiettivo principale quello di sviluppare e porre a punto un processo per la produzione di biocarburante a partire da materie prime di basso costo - i grassi animali e vegetali – e assicurare la minima percentuale di perdita della biomassa durante il processo.

“Con gli attuali processi di trattamento della materia prima (grasso animale o olio vegetale) – si legge sul sito di I3P – non è possibile trattare sostanze con elevato tenore di acidi grassi liberi (FFA) a costi contenuti; una parte rilevante di della massa (anche fino al 40% e oltre) è del tutto inutilizzabile e abbassa il rendimento del processo rendendolo poco remunerativo se non antieconomico per gli elevati costi di trasporto, stoccaggio e trasformazione ed inoltre per l’impatto dannoso che gli FFA hanno sull’impianto stesso, accelerandone l’usura”.

Invece, il nuovo processo di raffinazione l’elevato tenore iniziale di FFA è trasformato direttamente in combustibile, che potrà essere utilizzato nel settore energetico come fonte di alimentazione di generatori di calore industriali e civili o motori endotermici produttori di energia elettrica o produzione di biodiesel.

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