Sprechi EAV, ecco cosa è accaduto

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L’ex commissario ai trasporti, Pietro Voci, dirigente della Ragioneria dello Stato che nel 2013 era stato inviato dal governo a cercare di salvare EAV, ha redatto una dura relazione sulla gestione societaria, evidenziando – tra gli altri elementi – transazioni siglate con i fornitori definite “svantaggiose” per l’ente, una gara per le pulizie “annullata in modo del tutto immotivato” nonostante dovesse promettere significativi risparmi per l’azienda, spese per straordinari improvvisamente “impennate”, promozioni di numerose unità di personale, e tante altre voci di spreco che hanno contribuito a definire un quadro ben poco meritevole.

La società, che nel 2012 aveva già 725 milioni di euro di debiti, oltre a 152 milioni di potenziali passività e 479 milioni di euro di crediti non riconosciuti dalla Regione, ad aprile 2016 ha chiuso il bilancio 2015 con l’ennesima perdita (- 26 milioni di euro).

Voci, nella sua relazione, non è molto ottimista. “Le misure di efficientamento stentano a decollare: la chiusura di tratte a scarso traffico è stata sempre ostacolata dalla Regione” – scrive infatti, per poi sottolineare la presenza di “forti resistenze sindacali in particolare sui turni del personale viaggiante che dovrebbero prevedere molte più corse giornaliere di quelle attualmente svolte”.

Ma a rappresentare la parte centrale della relazione sono gli sprechi, con le transazioni sottoscritte nell’ultimo anno che hanno condotto a potenziali danni per EAV. In particolare, la transazione con Ansaldo Breda, con EAV che ““EAV concede illecitamente anche la manutenzione dei treni ma rinuncia a quantificare il presunto danno subito per il malfunzionamento dei metrostar”. C’è poi la transazione con Anm, in cui EAV “avrebbe rinunciato a recuperare interessi moratori per 2 milioni su un credito per il noleggio di autobus”…

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