Stoccolma tra sprechi e opere mai finite

Stoccolma tra sprechi e opere mai finite

Stoccolma è una città in continua evoluzione. Cantieri e lavori pubblici ovunque che fanno da caos a tal punto da creare lunghe, anzi lunghissime code sulle arterie che dal centro del paese si irradiano verso l'aeroporto di Arlanda, o verso il grande quartiere delle imprese di Solna.

Inoltre, in poco tempo la città è passata da 1 milione a 2 milioni di residenti. E il processo di inurbamento non accenna a fermarsi, come la stessa fame di infrastrutture non sembra arrestarsi.

Ciò però non corrisponde più all'efficienza e al rispetto delle tempistiche di realizzazione, come al budget iniziale. Difatti, gli stessi revisori dei conti, circa un mese fa, hanno scoperto tristemente che i politici hanno per così dire perso il controllo sui costi delle infrastrutture che riguardano il trasporto pubblico.

Dopo Nya Karolinska, l'ospedale che doveva essere il fiore all'occhiello della città, ma i cui costi sono balzati da 1,5 miliardi di euro a oltre 3 miliardi di euro, gli sprechi sono diventati il vero nervo scoperto dei politici, i quali non hanno più il controllo sui costi di lungo termine dei progetti avviati.

L’esempio più palese è il nodo di scambio tra metro e autobus di Gullmarsplan. Doveva costare 30 milioni di euro, ma oggi si è già arrivati a una cifra pari a più di 200 milioni di euro, ossia con un aumento del 600%. Stesso destino per il sistema di segnalamento della metropolitana della città di Stoccolma. Si è partiti con un costo pari a 85 milioni di euro per il suo miglioramento fino a rendersi conto che l’intero sistema dovrà essere rifatto tutto d’accapo. I rischi? Andare oltre il budget previsto. Insomma, costi che si sommano ad altri costi.

Pensiamo al tunnel ferroviario di Hallandsas, quasi 9 km di galleria per agevolare i collegamenti da Goteborg verso la Danimarca. La costruzione è cominciata nel lontano 1992 e l'obiettivo era di consegnare l'opera 3 anni dopo, ossia il 1995. La consegna però è stata effettuata addirittura 20 anni dopo, nel 2015, con i costi che sono lievitati di ben dieci volte: da 130 milioni di euro prestabiliti a 1 miliardo e rotti di euro. Tutto questo a causo di una serie di errori molto gravi: esplosivo sbagliato, allagamento e inquinamento delle falde. Insomma, un disastro che ha impiegato quattro lustri per trovare una soluzione adeguata.

La Svezia. Due facce delle stessa medaglia!

Lucia Franco

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