Polonia: trovati 45 tonnellate di immondizia di origine italiana

Polonia: trovati 45 tonnellate di immondizia provenienti dell'italiana

L’unità investigativa di Greenpeace ha scoperto e denunciato la presenza nella zona industriale di Gliwice, in Polonia, nei pressi di un vecchio distributore di benzina, circa 45 tonnellate di rifiuti abbandonati che dovrebbero essere destinate al recupero. La maggior parte di questi provengono purtroppo direttamente dal nostro Paese. Secondo, infatti, la Polonia questi rifiuti sono portati lì in maniera del tutto non legale da parte di diverse aziende italiane.

Greenpeace

Greenpeace ha voluto documentare tutto per non lasciare spazio ad alcun dubbio. Sono state rinvenute, infatti, una decina di balle al cui interno vi erano rifiuti di natura plastica, per un ammontare di 45 tonnellate. Andando a verificare la provenienza si è scoperto, inoltre, che molti di essi portavano come dicitura “prodotto italiano” e provengono da un’azienda di origine campane, precisamente l’azienda “Di Gennaro S.p.A.”, la quale gestisce una piattaforma di selezione per il recupero del multimateriale (plastica insieme ad altre frazioni avviabili a riciclo). Piattaforma che nel luglio 2018 era stata colpita da un incendio.

L’Italia sotto inchiesta

L’associazione ambientalista ha denunciato il tutto dal momento in cui ha riscontato la presenza di diverse irregolarità nella spedizione dei rifiuti dall'Italia alla Polonia. Da più di 12 mesi è di fatti in corso un contenzioso tra le parti coinvolte. Nel specifico, l’azienda Di Gennaro S.p.A. che si occupa di riciclo e di recupero degli imballaggi plastici, attraverso l'intermediario Agf Umbria ha mandato in Polonia oltre 45 tonnellate che erano dirette a un impianto di recupero. Ciò però non è stato così visto che i rifiuti siano stati scaricati in un sito diverso da quello indicato nei documenti. Secondo però gli attori italiani coinvolti nella vicenda la documentazione da loro presente attesta che l'immondizia è arrivata nell'impianto di destinazione prestabilito. Pertanto i consorzi coinvolti negano qualsiasi responsabilità, in quanto la gestione dei rifiuti spetta esclusivamente alle singole piattaforme.

Sarà un'altro spreco?

L. F.

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