Grandi opere: ma il Mose funziona?

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Tra le opere più discusse degli ultimi anni, il Mose vanta certamente una posizione di grande rilevanza. Poichè, in fin dei conti, a soli due anni di distanza dallo scandalo che portò alla contestazione di numerosi reati (dalla corruzione al finanziamento illecito, passando per la frode fiscale), del Mose e del suo funzionamento (accertato positivamente nel 2013 con uno specifico test) si continua a parlare con frequenza).

Dal momento dell'esplosione dello scandalo (giugno 2014) ad oggi, a venire a galla sono state non solamente le strutture mobili del Mose, quanto anche - e soprattutto - i numeri della grande diga che dovrebbe tenere al sicuro Venezia. Dai 450 milioni di euro che nel 2003 vennero stanziati per questa grande opera, si è infatti ripidamente saliti a quota 1,5 miliardi di euro, per poi giungere alla soglia odierna: sono infatti stati stanziati circa 5 miliardi di euro per un'opera che non è ancora conclusa, anche se lo stato di avanzamento dei lavori è incoraggiante (pare, intorno all'85%), con conseguente slittamento dell'inaugurazione per il 2018.

Le incertezze in merito sono comunque ancora piuttosto tante. In un test che è stato effettuato a maggio, infatti, 2 delle 78 paratoie del Mose non avrebbero funzionato: pare che le due paratoie, dopo essersi alzate, non siano riuscite a rientrare in sede a causa dei detriti. E se è vero che il problema è stato risolto grazie all'intervento dei sommozzatori, rimane per sempre elevata l'attenzione nei confronti di un'opera che sarebbe già  dovuta essere conclusa, e che invece è ancora in lavorazione, con costi straordinariamente ingigantiti...

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